Ricordo quel film: Lo strano caso di Benjamin Button. Lui nasce giovane per poi invecchiare giorno dopo giorno.
Ebbene, mi torna in mente continuamente quando penso ai miei studenti all’Università, laureandi o giovani laureati, carichi di aspettative sul proprio futuro.
Beh, come Benjamin Button, possiamo dire che… sono “nati vecchi”. Le loro competenze, quelle hard skill appena apprese, sono già obsolete quando tentano di approcciare il mercato del lavoro. Loro studiano per professioni che evolvono, in alcuni casi - addirittura - scompaiono, senza alcuna possibilità di prevederlo. Lo chiamo “effetto Benjamin Button”.
Per superarlo bisogna SVILUPPARE LA PROPRIA UNICITA’, acquisire un set di competenze che non passino mai di moda, che ci rendano unici, pronti al cambiamento e performanti nel lavoro, qualunque esso sia.
Sono convinto che “Se acquisiamo consapevolezza delle nostre potenzialità potremo raggiungere qualunque obiettivo”.
Certo, occorre tracciare un piano d’azione ben preciso che ci guidi verso i nostri obiettivi e bisogna “agire” con costanza su tutto ciò che definisce il nostro valore, non solo quello che siamo in grado di fare.
Sono le Soft skill che ci permettono di migliorare, di innovarci giorno dopo giorno e di eccellere nei nostri obiettivi, nel lavoro, nella vita privata, dovunque.
Siamo nell’era dell’Intelligenza Artificiale, e il saper fare, che si impara a scuola, all’università o sulle piattaforme online, che si tratti di ingegneria meccanica o di social media marketing, ha sempre meno valore, oggi, in azienda e nel privato.
Ciò che conta davvero, in questo momento, e ciò che ci consentirà di affrontare le sfide di un mondo sempre più veloce, digitale e complesso sono… il saper essere e il saper vivere.
Il saper essere definisce quello che siamo, i nostri valori e come li utilizziamo nella vita di ogni giorno e nel nostro lavoro. Gentilezza, pensiero critico, intelligenza emotiva…
Il saper vivere, invece, definisce il modo in cui ci rapportiamo agli altri, la nostra capacità di fare network, di reagire agli stimoli esterni, di gestire un team o un progetto…
Queste sono le due componenti che oggi fanno davvero la differenza nel mercato del lavoro.
Durante un colloquio di lavoro… Ok, il titolo conta, ma viene quasi dato per scontato.
Sono le competenze personali, relazionali che determineranno la scelta tra un candidato e l’altro perché sono queste le competenze che definiscono realmente il valore di un professionista.
Certo, acquisire nuove competenze e allenarsi al miglioramento continuo richiede impegno, dedizione e…coraggio.
Ma, come diceva Muhammad Ali, "Anche il più grande è stato un principiante. Non bisogna aver paura di fare il primo passo."
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